Agricoltura in Italia

La carne non è un tabù, l’ignoranza sì

In Friuli Venezia Giulia, Me by elenaroppa5 Commenti

Al pastore dovrebbe essere dedicata la stessa attenzione mediatica del panda: l’agricoltura eroica, soprattutto quella delle fasce montane, si sta progressivamente estinguendo.  Gli allevamenti agricoli in Italia stanno sparendo, perchè non possono competere con la produzione di carne a basso costo degli allevamenti intensivi. Agricoltura intensiva si applica sia alle produzioni vegetali che animali. Ma oggi più che mai sembra che la carne sia divenuta un tabù, anche se il rispetto dell’altro non dovrebbe limitare la libertà, a meno che non sia offensiva. La carne è uno degli alimenti umani dalla comparsa stessa dell’Homo Sapiens: il popolo Inuit, per esempio, è l’abitante dell’Artico che ancora oggi ha conservato per tradizione il ruolo di cacciatore-raccoglitore tipico dell’uomo paleolitico. Mangia carne con frequenza ed ha una bassa incidenza di ipertensione, aterosclerosi e malattie cardiovascolari. Stile di vita e qualità del nutrimento incidono nella dieta di ognuno di noi e le scelte etiche dovrebbero essere maggiormente apprezzate se sostenute dalla coerenza.

Agricoltura montana

Agricoltura montana

Interessanti gli spunti emersi nell’incontro avvenuto ieri sera all’azienda agricola biologica Borgo dei Sapori condotto con competenza dal Prof. Edi Piasentier dell’Università di Udine ed organizzato dall’Aiab Fvg (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) sul valore delle produzioni da agricoltura biologica. Non c’è una ragione ed un torto, come non esiste un colpevole di tutto: è la responsabilità e l’impegno che dovrebbero guidarci in ognuna delle nostre scelte.

Chi acquista il formaggio da alpeggio, è consapevole che il suo costo è inscindibile dalla difesa del paesaggio e dall’impegno che l’uomo ripone nelle attività quotidiane e nell’attenzione al benessere. L’attività agricola montana e in zone svantaggiate è progressivamente abbandonata perchè non sostenibile economicamente, eppure sarebbe “sostenibile”, eccome. La sostenibilità è, infatti, la capacità di mantenere la produzione nel tempo, cioè riguarda produzioni che non vanno ad esaurire le risorse naturali, ma che rispettano uomo, animale e terra. L’agricoltura contadina è da sempre sostenibile, non è la moda del momento. Diventa moda quando è l’agricoltura imprenditoriale a doversi normare e regolamentare per non esaurire la ricchezza della terra e la biodiversità.

La biodiversità in agricoltura

La biodiversità in agricoltura

Il biologico, per esempio, è una certificazione europea su ampia scala che ha una funzione di protezione delle risorse: utilizzare rotazioni delle coltivazioni, sovesci, fertilizzazioni naturali e difesa delle piante preventiva e specifica. Prevenire è meglio che curare, non ce lo diceva anche la nostra nonna? Ci sono paesi nel mondo in cui la logica della produzione intensiva e della rincorsa al basso costo, con alta probabilità, non porterà cose buone, anzi: è il mercato, bellezza. E’ la mia vita, vaffanbrodo (termine educato, no?).

Mangio carne quattro/cinque volte alla settimana, proviene da allevamenti biologici o di cui ho conoscenza diretta e dove l’animale è libero di muoversi all’interno e all’esterno ed ha una dieta varia. Ne va della qualità della sostanza e del benessere animale e umano. Se dovessi sentirmi in colpa, per assurdo potrei dire che non bevo latte e che quindi non sono responsabile dello sfruttamento di una vacca da latte (che ha una vita di tre anni). In tutta sincerità, sono un onnivoro. E come viene riportato in questa prefazione al libro “Il dilemma dell’onnivoro” di Michael Pollon , “Per condurre una vita meno insana, dunque, l’onnivoro ha bisogno di sapere, sui propri appetiti e sui propri meccanismi adattivi, almeno quanto ne sanno gli strateghi dell’industria alimentare”.

Ho la fortuna (ma è stata una scelta, eh!) di vivere in un piccolo centro circondato da campagna, e di conoscere gli allevatori ed agricoltori locali, non ho ancora bisogno di un business che faccia delle mie scelte etiche il suo campo di battaglia. Forse un giorno, non lo escludo. Essere vegetariani o vegani alle volte è un lusso, l’avete notato? E non lo potrebbe essere, con più semplicità, andare ad acquistare quella carne o quel formaggio o quella marmellata dall’agricoltore? I valori sono merce rara, perchè di solito non andrebbero scambiati.

elenaroppaLa carne non è un tabù, l’ignoranza sì

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Commenti

  1. Luca

    Come ho già detto su Linkedin è un articolo “nudo e crudo” che non va verso la maggioranza filo-vegetariana che sembra esistere nel web. Io sono stato vegetariano per quasi 7 anni, non posso affermare nessuna verità è chiaro, ma la questione della carne l’ho affrontata e vissuta sulla mia pelle. C’è chi sostiene, e non solo hippy new age ma scienziati – un numero di Internazionale si è occupato del discorso – che anche le piante soffrono.
    Personalmente preferisco mangiare selvaggina cacciata da una persona che conosco e che so avere una grande sensibilità verso l’ambiente e gli animali che colpisce, piuttosto che maiali allevati “come bestie” nelle fattori-fabbriche della pianura padana, i cui scarichi finiscono nel Po, inquinado l’Adriatico.
    In questa epoca “salutista” spesso si criminalizza a priori e magari così si va dritti nella bocca di potentati per cui il nostro benessere non entra nei loro modelli di business.

    1. Autore
      elenaroppa

      Luca hai centrato perfettamente la questione: la superficialità con la quale affrontiamo alcuni temi nella vita quotidiana rischia di peggiorare la qualità della nostra esistenza. Discutiamo e nutriamoci (in tutti i sensi) di ciò che conosciamo direttamente, potrebbe essere una norma più salutare.

      1. Luca

        Il cibo, materiale o cultuale, è sempre il frutto dell’educazione, la migliore avviene sperimentando fino ad arrivare a sentire cosa ci fà più bene, se una bistecca di seitan o una di cervo…il discorso è lungo e riguarda anche la cosiddetta sostenibilità ma poi rischio di essere troppo polemico :)

        1. Autore
          elenaroppa

          La “sostenibilità” riguarda sia un discorso micro che macro, difficile effettivamente trattare l’argomento in toto con tutte le sue sfaccettature ed implicazioni. La bistecca di seitan? Non l’ho mai provata, mi sa che devo rimediare :)

          1. Luca

            La bistecca di seitan può essere buona, quando ero vegetariano la evitavo però perché mi sembrava un succedaneo della carne, le preferivo un piatto di fagioli locali…

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