Vista dalla località di Zegla a Cormons

Un elisir d’amore sul Collio

In Cantine, Enoturismo, Friuli Venezia Giulia by elenaroppa2 Commenti

Vista dalla località di Zegla a Cormons

Vista dalla località di Zegla a Cormons

Il vino è sicuramente un elisir d’amore, e una ricerca di qualche tempo fa – qui il link in inglese – conferma che le coppie felici sono quelle che condividono almeno una bottiglia di vino a settimana [concordo pienamente, anche se nel mio caso si sfora a 2 e anche 3 bottiglie a settimana!]. Non solo il vino può essere un potente afrodisiaco, ma lo è sicuramente anche la bellezza della natura, che può oltremodo donare quel senso di rilassatezza che ci sfugge nel quotidiano tran tran. Azzeccata quindi la scelta del paesaggio del Collio e delle sue cantine come palcoscenico naturale per un evento musicale, Cantine In-cantate. E azzeccata anche l’opera messa in scena dal coro dell’Accademia Lirica di Santa Croce, che si è esibita nell’Elisir d’amore di Donizetti in due atti, il primo alla cantina Blazic e il secondo da Edi Keberd, distanti pochi metri l’una dall’altra e in posizione panoramica nella località di Zegla a Cormons. La storia è ideale per chi ama il vino, ma lo è altrettanto per coniugare la musica e la cultura al vino, che è musica e cultura, come emerge anche nel recente post che ho scritto di ritorno dallo spettacolo al Castello di Spessa!

Palcoscenico alla cantina Blazic

Palcoscenico alla cantina Blazic

Il maestro Alessandro Svab, che sapientemente dirigeva l’opera, nell’introduzione al pubblico ha fatto notare come in altri paesi la musica si leghi a tematiche commerciali come veicolo e promozione, e perchè no farne una componente attiva del messaggio del vino e unire paesaggio, spettacolo e degustazione? L’operazione non è nuova, ma il fascino che ammanta l’evento grazie ai palcoscenici naturali delle due cantine non ha eguali. Il bel tempo e la luce della sera fanno il resto, e regalano l’emozione del sole al tramonto e di una natura che trabocca di vitalità. Qualche balla di fieno, attrezzi del contadino e tavoli in legno realizzano la scenografia del primo atto, che si svolge proprio in campagna.

Atto primo dell'Elisir d'Amore

Atto primo dell’Elisir d’Amore

Il ritmo è serrato, il sorriso assicurato, nel mentre che il dramma amoroso si svolge sotto i nostri occhi: il povero contadino Nemorino sospira alla sua amata, la fittavola Adina, e chissà se può ambire al suo cuore. Lui ci spera, tanta è l’adorazione che nutre per lei, ma non è facile l’impresa ed anzi altri vorrebbero farla loro sposa. Finchè un giorno non arriva in paese il dottor Dulcamara, con il suo Elisir d’Amore…che altro non è che una bottiglia di vino. Più che un dottore, Dulcamara è un cialtrone, e spaccia un prodotto per quel che non è, o forse si?!

Il palcoscenico da Edi Keber

Il palcoscenico da Edi Keber

Nemorino beve d’un fiato l’elisir di vino, e coraggio e disinvoltura lo pigliano, tanto che Adina è colpita dalle nuove sembianze del suo spasimante. E nel secondo atto, che ci fa passare per la bella stradina stretta tra le vigne e ci conduce alla cantina di Edi Keber per il suo svolgimento, quello che potrebbe essere il promesso sposo di Adina – il sergente Belcore – deve capitolare davanti all’amore che sotto sotto la bella donna nutriva per l’umile contadino. Colpo di scena vuole che il nostro Nemorino eredita e la loro storia d’amore si coroni, senza dimenticare che il ciarlatano Dulcamara può ora fregiarsi che il suo elisir ha funzionato davvero!

Atto secondo alla cantina Edi Keber

Atto secondo alla cantina Edi Keber

E chi trionfa veramente? Il vino che, con un sapiente product placement, è sempre presente sulla scena. Scommetto che opera di questa attenzione è della brava Elena Orzan, regista dell’iniziativa e profonda conoscitrice ed appassionata della sua terra (la trovate all’Enoteca di Cormons, dove altrettanto sapientemente gestisce vini, vignaioli e winelovers!). La bottiglia di vino dei due vignaioli era ora sul tavolo ora tra le mani dei protagonisti, ed era protagonista essa stessa di cultura, di musica, di vita ed arte vissuta. A conclusione dell’opera, la degustazione vien da sé e si ha sete di ritornare in questi luoghi e di rivivere queste emozioni, l’arte invoglia al vino ed il vino invoglia all’arte.

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Commenti

  1. Stefania Mansutti

    Complimenti per l’articolo ! Mi spiace molto non aver visto lo spettacolo ….

    Il giorno 29 luglio 2013 17:30, itsawineworld

    1. Elena Roppa

      Per fortuna una parte dello spettacolo c’è sempre! Una bella passeggiata nelle sere estive in quelle zone è accessibile ogni giorno :-)

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